Giornata di Raccolta del Farmaco 2021

Per il quarto anno consecutivo il Comune di Magenta, attraverso la Farmacia Comunale di Pontevecchio, partecipa alla Giornata di Raccolta del Farmaco. L’iniziativa, che va dal 9 al 15 febbraio, è nata nel 2000 e coinvolge 5.000 farmacie e migliaia di volontari impegnati a raccogliere i medicinali che verranno donati agli enti caritativi. La Città di Magenta ha iniziato a partecipare all’evento nel 2018 e da quella data continua inalterato l’impegno dell’Amministrazione Comunale.

Mai come ora è necessario tutelare la salute di tutti e in questo anno così difficile continuiamo a portare avanti il lavoro a sostegno delle fasce di popolazione più fragili – ha detto il Sindaco di Magenta, Chiara Calati – Nel 2018 abbiamo iniziato a sostenere questa importante iniziativa del Banco Farmaceutico e continuiamo a farlo consapevoli dei risultati ottenuti fino ad ora”, ha concluso il Sindaco Calati.

“La scelta fatta da questa Amministrazione di sostenere in maniera attiva il Banco Farmaceutico è un segnale di continua attenzione alle fasce più deboli della comunità che mai come quest’anno necessitano aiuto – ha sottolineato invece l’assessore alle Farmacie comunali, Luca Aloi, ricordando che – Sempre più italiani rinunciano alle cure, essere dalla loro parte significa gravare meno sul servizio di ospedali e pronto soccorso”.

Come funziona il Banco Farmaceutico

Dal 2000, ogni secondo sabato di febbraio, i volontari presidiano le farmacie che aderiscono all’iniziativa invitando i cittadini a donare uno o più farmaci per gli enti caritativi del territorio. Il farmacista, in base alle indicazioni ricevute dagli enti, indirizza il cliente, suggerendo le categorie di farmaci di cui c’è maggiore ed effettivo bisogno.

A Magenta è possibile partecipare attraverso la Farmacia Comunale di Pontevecchio. I medicinali raccolti saranno consegnati a più di 1.800 enti assistenziali convenzionati con Banco Farmaceutico. Si tratta di realtà che offrono cure e medicine gratuite a chi non può permettersele per ragioni economiche.

L’ottavo rapporto sulla povertà sanitaria

Nel 2020, 434.000 persone povere non hanno potuto acquistare i medicinali di cui avevano bisogno per ragioni economiche. La richiesta di medicinali da parte degli enti assistenziali che si prendono cura di loro riguarda soprattutto farmaci per il tratto alimentare, per il sistema nervoso, per le malattie metaboliche, per il sistema muscolo-scheletrico e per l’apparato respiratorio. Servono, inoltre, presidi medici e integratori alimentari. È quanto emerge dai dati contenuti nell’VIII Rapporto Donare per curare – Povertà Sanitaria e Donazione Farmaci, edito da OPSan – Osservatorio sulla Povertà Sanitaria (organo di ricerca di Banco Farmaceutico) grazie al sostegno incondizionato di IBSA Farmaceutici e Aboca. I dati completi sono riportati sul sito del Banco Farmaceutico.

L’impatto del nuovo coronavirus

Il diffondersi del coronavirus, le restrizioni e la crisi economica innescata da quella sanitaria hanno ulteriormente peggiorato le condizioni della popolazione più fragile. Quasi un ente assistenziale su due ha subito l’impatto della pandemia: il 40,6% ha dovuto limitare la propria azione o sospendere qualche servizio per un periodo più o meno lungo. Il 5,9% degli enti ha chiuso e non ha ancora ripreso le attività. Un’indagine effettuata da OPSan, su un campione rappresentativo di 892 enti assistenziali particolarmente strutturati (che si prendono cura di 312.536 indigenti), ha registrato un calo di oltre 173.000 assistiti (pari al 55% del totale.) Si tratta di persone che hanno chiesto assistenza a un ente, ma questo era chiuso o aveva ridotto i propri servizi; oppure, di persone che, poiché impaurite dal Covid, hanno rinunciato a farsi curare. Pertanto, si stima che almeno 1 povero su 2 non abbia potuto curarsi attraverso gli enti che forniscono gratuitamente cure e medicine e sia rimasto ancor più deprivato della necessaria protezione sociale.